Janusz Korczak (nome d’arte di Henryk Goldszmit ) nacque a Varsavia nel 1878.
Pedagogo, pubblicista, scrittore, medico, militante sociale polacco di origine ebraica, noto anche come il vecchio Dottore o il signor Dottore.
Molto legato ai suoi genitori e fortemente segnato dalla morte di suo padre, (famoso avvocato) deceduto nel 1896 in seguito a una grave malattia mentale, dovette interessarsi, da quel momento, al mantenimento della madre, che morirà anch’ella prematuramente, di tifo, nel 1920.
Il 7 ottobre 1912, assieme all’educatrice Stefania Wilczyńska, sua collega molto stimata, apre un Orfanotrofio in via Krochmalna 92, nel pieno centro del quartiere ebraico (a Varsavia all’epoca c’erano 350.000 ebrei su 1.300.000 abitanti), di cui fanno parte collaboratrici, assistenti e molti bambini poveri che hanno perso i genitori.
Nella Casa dell’Orfano da lui fondata , organizzata secondo i principi di giustizia, fraternità, uguaglianza dei diritti e dei doveri tra alunni ed educatori, Korczak introdusse l’autogestione, dando agli educandi il diritto di deferire i propri educatori a un tribunale unicamente composto da ragazzi.
Autore di libri pieni di umanità, come: Il diritto del bambino al rispetto, Come amare il bambino, Quando ridiventerò bambino, Il diario del ghetto (ritenuto una delle più importanti testimonianze del periodo dell’occupazione nazista della Polonia). Fu anche fondatore della prima rivista al mondo redatta da soli bambini.
Quando i tedeschi crearono il Ghetto di Varsavia nel 1940, fu costretto a trasferirsi con il suo orfanotrofio nel ghetto.
Gestì nel quartiere dello sterminio addirittura due orfanotrofi. Il secondo fu da lui definito: casa prefuneraria per bambini.
Il 18 luglio 1942, pochi giorni prima della deportazione a Treblinka, Korczak fa mettere in scena ai suoi piccoli ospiti, lo spettacolo La Posta di Tagore (autore vietato dalla censura nazista): la storia di un bambino malato, rinchiuso nella propria cameretta, che muore sognando di correre per i campi.
Alla domanda sul perché della scelta, Korczak rispose: “Occorre che i bambini imparino a morire serenamente”.
Igor Newerly che, non ebreo, si trovava “dalla parte ariana”, tentò più volte di procurargli falsi documenti ariani, ma Korczak non volle mai abbandonare i suoi bambini.
Morì da eroe, insieme ai suoi piccoli. Fu portato via dal ghetto di Varsavia, in un carro bestiame il 5 agosto 1942, direzione: campo di sterminio di Treblinka.